IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA'

Cos'hanno in comune "Cutting for Stone" di Abraham Verghese e "Il giorno prima della felicita'" di Erri De Luca? A prima vista, quasi nulla. Nel primo siamo in Etiopia e il narratore e' uno di due gemelli identici, britannico-indiani, cresciuti nel mondo della medicina coloniale. Nel secondo siamo a Napoli, nel dopoguerra, e il narratore e' un orfano, la cui madre adottiva lo iscrive a scuola ma non si fa vedere e che cresce da solo in uno stanzino di un palazzo.
Eppure punti comuni ci sono. I narratori sono entrambi orfani (anche se il padre dei gemelli Shiva e Marion non e' morto, ma solo sparito al momento della loro nascita), ma trovano in una figura maschile diversa dal padre biologico un vero padre, un maestro ed una guida.
La guida dello Smilzo e' Don Gaetano, il portiere, che gli porta una pietanza calda la sera e gli scalda una tazza di latte al mattino. Don Gaetano, cresciuto orfano anche lui ("pero' in orfanotrofio, non come me che stavo libero nel palazzo e uscivo per la citta'"), gli racconta della guerra, dell'ebreo nascosto in un rifugio sotterraneo e delle "quattro giornate di Napoli", quando la citta' in rivolta caccio' i tedeschi prima dell'arrivo degli americani.
E' ancora Don Gaetano a facilitare l'iniziazione del ragazzo al sesso, mandandolo a fare lavori di riparazione dalla vedova del secondo piano, e a regalargli quel coltello che gli sara' utile quando l'amore per Anna, la ragazzina del terzo piano ormai diventata la donna di un camorrista, lo mettera' in pericolo.
Inevitabile e necessaria e' la fuga, dopo che lo Smilzo uccide il fidanzato di Anna. "Non potevo continuare la vita che m'era cresciuta, pronta come una pizzella nell'olio di frittura. Mi aveva girato e rigirato, infarinato e poi buttato dentro il tegame nero", dice amaramente lo Smilzo, quando Don Gaetano lo accompagna al porto e gli consegna il biglietto per l'Argentina. Forse tornera', come Don Gaetano aveva fatto anni prima, o forse no."Ora scrivo le pagine sul quaderno a righe mentre la nave punta all'altro capo del mondo. Intorno si muove o sta fermo l'oceano...".

The Tragedy of Korosko, by Sir Arthur Conan Doyle

The Nile, Then and Now

Sir Arthur Conan Doyle's "The Tragedy of Korosko" tells a century-old tale of radical Islam and Western appeasement that's eerily familiar.

Follow the link below to read the excellent review by Christian Rocca

http://www.camilloblog.it/archivio/2011/02/10/the-nile-then-and-now/

MY LATEST READING: CUTTING FOR STONE

Encouraged by the enthusiasm of my daughter, soon-to-be a medical student, I opened "Cutting for Stone" by Abraham Verghese. The three opening paragraphs of the Prologue were enough to hook me to the book and I simply could not put it down.
It is a story of love and betrayal, of medicine and miracles, of dedication and adventure, set in a mission hospital in Ethiopia and then in New York City.
Marion and Shiva are identical twins born of the secret love between a beautiful Indian nun and a British surgeon, whose odd personality and behavior can be understood only in the last pages of the book. Their mother dies in giving birth and their father, unable or unwilling to take care of the babies, disappears. The twins are raised by Hema and Gosh, two doctors also working at Missing Hospital, with extraordinary love and dedication. Inseparable and almost indistinguishable at the beginning, they develop very different personalities and gradually grow apart; never completely apart, though, because they always "know" when one is in need.
We follow them through childhood and adolescence, witness their deep but different fascination with medicine and share their sorrows and successes. The historic events in Ethiopia, from life under the Emperor, to the Eritrean revolt, to the Menghistu years, provide the background, but also play a role in determining the fate of the twins. Marion is the narrator and we follow him through medical school, an internship and residency in the Bronx and the surprising twists of his life in the US.
I see a series of circles in the story: something happens at the beginning, then events develop and you almost lose track of that beginning, but then comes closure, be it in love, family relationships or friendship. Even the unhappy ending seems somehow right, a form of closure too.
I must admit that I raced through the detailed descriptions of medical conditions and surgeries, of which there is a certain abundance. A bit too much for the non medically disposed. But not enough to deter from the beauty of the story!